venerdì 21 marzo 2008

IL BELLO DELLA VITA....

Il bello della vita forse, nessuno sa veramente quale sia, però sono sicuro che ognuno di noi si tiene dentro una personalissima risposta. Poi ogni volta che ci capita qualcosa di bello o molto brutto lo confrontiamo con la nostra convinzione e solitamente questa traballa, vacilla e poi crolla.
Sabato scorso, la mattina presto, ho perso il mio cane per un infezione rapida e mortale ma altrettanto curabile se riconusciuta in tempo da chi è di mestiere.
Pensare che solo una settimana prima tutto era normale e niente mi avrebbe fatto immaginare che sarebbe stata l'ultima volta che avrei visto la mia Kyra correre nel prato o abbaiare a quell'antipatico del cane dei vicini. Beh sono questi quei momenti, momenti in cui ti chiedi cosa c'è di bello nella vita, dovè quel bel finale che ci fanno sempre credere ci sia alla fine di ogni nostro viaggio.
Io per una settimana non l'ho detto quasi a nessuno che Kyra non c'era più, anzi lo stesso giorno come molti sabati ho preso e sono andato ad arbitrare, subito dopo a giocare a calcetto con la squadra degli amici, partita decisiva, il gol decisivo, uno sguardo al cielo ma non una sola parola. La sera uguale c'era una laurea e una qualificazione da festeggiare tutti insieme e il dolore invece era solo mio quindi avanti, il giorno dopo uguale.
Io sono cosi mi tengo dentro tutto e ci riesco anche bene, ma questa volta è stato facile perchè io non penso al finale ma a tutto quello che c'è stato prima e firmerei perchè fosse tutto uguale per altre dieci volte e sono sicuro che Kyra farebbe lo stesso, sicuramente nè è valsa la pena.
Ora ogni tanto mi volto a guardare dove lei dormiva e non la trovo più , un pò di dolortristezza poi penso a quando gli passavo di contrabbando il prosciutto sotto al tavolo e mi metto a ridere...

giovedì 6 marzo 2008

PARTIAMO DAI FATTI E DAL CONTESTO

Nel 1969 l'umanità raggiunse finalmente l'obiettivo che per millenni aveva solo sognato, spesso considerandolo irraggiungibile. Volare sulla luna, sbarcare sulla Luna. Il volo storico dell'Apollo 11 iniziò il 16 luglio. Dopo essere entrati in orbita lunare, Edwin E. Aldrin Jr. e Neil Armstrong si trasferirono nel LEM, il modulo per l'allunaggio, mentre il modulo di comando era affidato al pilota Michael Collins. Il modulo lunare toccò la superficie del satellite il 20 luglio, nei pressi del margine del Mare della Tranquillità. L'emozione non è descrivibile e forse nemmeno immaginabile sulla terra. Poche ore dopo Armstrong mise piede sul suolo lunare, pronunciando le storiche parole: "Un piccolo passo per un uomo, un balzo gigantesco per l'umanità". L'astronauta emozionatissimo venne raggiunto quasi subito da Aldrin, altrettanto ansioso di posarsi sul suolo lunare, e, insieme, i due camminarono per due ore sulla superficie della Luna, quasi come due bambini, sperimentando una forza di gravità pari a un sesto di quella terrestre; raccolsero 21 kg di campioni del suolo, scattarono fotografie e installarono un apparato sperimentale per l'analisi del vento solare, un riflettore laser e un laboratorio per misure sismiche; piantarono quindi una bandiera statunitense e comunicarono, via satellite, con il presidente Richard Nixon. I due astronauti lasciarono la Luna utilizzando lo stadio superiore del LEM e sfruttando quello inferiore come rampa di lancio. Il modulo di risalita venne abbandonato dopo l'agganciamento con il modulo di comando e i due astronauti si trasferirono di nuovo nella navicella. Il volo di ritorno dell'Apollo 11 non presentò inconvenienti e la navicella ammarò il 24 luglio nell'oceano Pacifico, nei pressi delle Hawaii, dove venne agevolmente recuperata. Era il lontano 20 luglio del 1989 e l'uomo aveva segnato una tappa importantissima del suo progresso e della sua evoluzione scientifica.


Ma la corsa allo spazio era già iniziata nell'ottobre del 1957, quando il satellite sovieticol Sputnik accese la fantasia di tutto il mondo, arrivando ad essere il primo satellite nello spazio.. .Poi c'è la primavera del '61, quando Gagarin entra nei libri di storia come il primo uomo nello spazio. Il primato sovietico spinge il neopresidente Kennedy a rompere gli indugi: il 25 maggio dello stesso anno, di fronte al Congresso, John Fitzgerald Kennedy annuncia al mondo che il programma spaziale americano sarà potenziato e avrà come obiettivo finale l'arrivo del primo uomo sulla Luna. Il Senato e la Camera dei Rappresentanti rispondono entusiasticamente, incrementando i fondi a disposizione della Nasa per la realizzazione della "più grande avventura dell'umanità". . Persino districarsi nella numerazione delle missioni è complicato. Apollo 2 e 3 non sono mai esistite, ad esempio, e fino all'Apollo 7 le missioni sono partite senza esseri umani a bordo. L'Apollo 1, invece, merita un capitolo a parte, perché la prima missione della serie, che avrebbe anche dovuto essere la prima dotata di un equipaggio, non partì mai, e fu battezzata col nome di Apollo solo a posteriori, in ricordo dei tre astronauti che non lasciarono mai la Terra.Virgil Grissom, Edward White e Roger Chaffee morirono il 27 gennaio 1967, poche settimane prima della data del lancio, prevista per il 21 febbraio. Morirono durante un test, per un incendio che si sviluppò improvvisamente nel modulo di comando. L'Apollo era sigillato, e tutto si svolse in una manciata di secondi. Prima che i tecnici presenti riuscissero ad avvicinarsi, il modulo si spezzò e le fiamme e il fumo invasero l'area, minacciando l'intera struttura di servizio. Ci furono 27 intossicati tra i soccorritori e quando si riuscì finalmente a raggiungere i corpi, la tuta spaziale di Grissom era andata distrutta al 70 per cento.